martedì 26 ottobre 2010

JOHN TURTURRO E LA SUA "PASSIONE"

Il mitico attore John Tuturro la settimana scorsa era a Genova per la presentazione del suo nuovo film - documentario "Passione". Spero che i cinefili più accaniti conoscano questo bravo attore e regista, e forse anche quelli che apprezzano i bei films. E' stato l'attore preferito del regista Spike Lee e dei fratellli Coen. Certo non lo si ricorda per la sua avvenenza, ma per la sua bravura!

Il nuovo film è tutto dedicato a Napoli ed alla canzone napoletana. John stesso definisce questo suo lavoro un' avventura musicale e tale si tratta. Provare per credere. Sbarcato un po' frastornato in quel di Genova, fu subito stupito dalla somiglianza del capoluogo ligure con la mitica città partenopea. Infatti nel film "Passion" viene inserita la canzone di Fabrizio De Andrè, "Don Raffaè".

Per John, la musica è un viaggio che ci porta nei luoghi più disparati e ci dà la possibilità di viaggiare nel tempo e nello spazio. John ama molto l'Italia e gli Italiani, il papà è pugliese e la mamma siciliana, un connubio estremamente interessante. Conosce e studia la nostra lingua e le sue interviste sono un panachè di italo-americano. Ha già lavorato a Napoli per cinque lunghi anni, per l'elaborazione di "Questi Fantasmi" di Edoardo De Filippo(da cui trarrà un film) e da lì arriva la sua idea che gli italiani hanno profondamente bisogno della musica, e mai, nessun'altra città, se non Napoli, poteva esserne il contenitore giusto.

Con infinita modestia ammette di avere avuto granai idee per la scelta delle canzoni, ma di aver poi dovuto fare una drastica scelta per mancanza di fondi. Drastica scelta che comprende però grandi nomi come Avitabile, Barra, Ciliano, Ranieri, Sastri, Servillo, Avion Travel etc etc ed in sottofondo gli unici due non napoletani Mina e Fiorello. Quest'ultimo è nei sogni segreti di Turturro, istrionico e camaleontico, facilmente la sua prossima preda!

Le motivazioni di "Passione" sono quelle di avvicinare i giovani alla musica napoletana, ed essere orgogliosi di essere conosciuti come pizza e mandolino, ma di rendersi anche conto quanto è complessa la cultura italiana. La sua scelta come canzone preferita va a Barra con la sua "Tammurriata nera", ma nel suo intimo ha anche un ricordo tenero per Carosone e Gabriella Ferri. Molte cose del film "Passione" sono state girate in mezzo alla gente e le difficoltà non sono state poche, perchè la facilità di alcuni, cozzava con l'ostilità di altri, ma il risultato è stato grandioso.

"Passione" è già arrivato in America con immenso successo. La colonna sonora che uscirà il 26 ottobre in Italia, è già uscita negli Usa ed il film da noi arriverà nelle sale il 22 ottobre. Non è una buona idea tra cinepanettoni e cavolate varie, attingere un po' dalle nostre tradizioni e deliziarci con qualche melodia di vecchio, ma sempre rinnovato tipo? Per me la risposta è affermativa. Adesso tocca a voi!








mercoledì 20 ottobre 2010

"SYMPHONICITIES" IL TOUR ITALIANO DI STING

Miei cari eccomi a voi per darvi due piccoli consigli, se volete seguirli. Il primo, se ne avete il tempo e la possibilità, non perdete l'ultimo concerto di Sting, si proprio lui il signor Summer, in" Symphonicities" eseguito insieme alla Royal Philharmonic Orchestra diretta da Steven Mercurio.

 Le tappe italiane sono il 25 ottobre a Firenze al teatro Verdi, il 2 novembre a Milano teatro Arcimboldi, iol 10 novembre a Roma Auditorium Parco della Musica Sala Santa Cecilia e data aggiunta all'ultimo momento il 3 novembre a Torino al Palaisozaki o Palaolimpico.

Per chi sono piaciuti i Police da giovani ed anche da meno giovani, per chi ha danzato sopra le bellissime loro note ed anche su quelle altrettanto mirabili di Sting solista, capirete bene che sono date imperdibili. Risentire brani come "Roxane" o " Fields of gold", " Russians" o "Englishman in Newyork" etc etc in versione diciamo classica, è un regalo non da poco. In questi ultimi anni i grandi nomi, vedi David Byrne , Peter Gabriel ed ora anche Sting , hanno la tendenza a proporci una musica più soft , quasi misurata, ma altrettanto difficile e bella, perchè esiste il rischio di confrontarla con la precedente. Non abbiate timore di questa sfida, ne escono ampiamente vincitori!

Sting è felicissimo di questa sua nuova scelta e ce la descrive con un 'immagine molto suggestiva : una nuova tavolozza dove re-inventare i miei concerti da più di 30 anni. Sorprese in questi ultimi anni Sting ne aveva fatto molte, da "Songs of the Labyrinth" con Edin Karamazov, alla suggestiva "If on a winter's night", titolo rubato ad Italo Calvino dal famoso romanzo "Se una notte d'inverno". Ragazzi è vero, questo disco ha esattamente un anno, ma se desiderate far cosa gradita ai vostri cari, regalatelo per Natale. Dentro ci trovate tutta l'atmosfera delle Feste, unite al mistero ed all'immaginazione. Infattti per Sting è l'inverno la sua stagione preferita, ed ha anche dimenticato come ami poco il Natale. Non aspettatevi i soliti canti della vigilia, ma boschi incantati dalla neve, dove tutto ciò che ci circonda ha il senso del mistero.

Ha scritto tutto nel suo bellissimo casale in Toscana ed un'altra cosa pregevole è la copertina del disco, ripresa proprio in questo luogo con il suo cane, che, racconta dovette poi, sulla strada del ritorno prendere in braccio, perchè troppo affaticato a cimentarsi in un terreno così insolito per lui. Solo due brani sono inediti, gli altri sono arie di Schubert, Bach, Purcell, lieder tedesche e canzoni tradizionali inglesi. Sting è sempre stato pronto all'agonismo, ed in questi due lavori ne dà un 'ottima interpretazione.

L'inverno è un momento di salvezza e di rigenerazione ed allora ....rigeneriamoci, coraggio!









Sting - Symphonicities - EPK
Caricato da umusic. - Video musicali, interviste agli artisti, concerti e altro ancora

giovedì 14 ottobre 2010

8 DILEMMI MORALI DA RISOLVERE

E' passato molto tempo, lo so non mi sgridate, ma volevo farvi riflettere il più possibile, sui dilemmi morali di David Byrne. Forse avete riflettuto troppo, il vostro perbenismo vi ha stravolto la scelta immediata dell'istinto....chissà!!! Le risposte erano maggiori nelle a, nelle b o nelle c?

La risposta, da un eccentrico come David, non poteva essere diversa. Non importa, la cosa veramente importante è che le risposte vi abbiamo smosso dubbi, incertezze, certezze ed esitazioni.Ogni risposta è lecita secondo l'umore, il caso, il momento, il carattere, la predisposizione! E' impossibile trovare la giusta soluzione.

Moral Dilemmas, nasce dall'intuizione di David Byrne, uno degli artisti che più multimediale non si può.Tutti i luoghi danno informazioni, dice il genio,e possono essere centri di instabilità emotiva. Infatti, chi ha avuto la fortuna di vedere i suoi concerti,in maniera particolare i primi con il gruppo dei "Talking Heads", ai toni musicali, David contrappone immagini di telecamere, che rappresentano il simbolo di una società dove ogni scelta o l'impossibilità di farne una, è monitorata come protezione personale.Chissà perchè tutta questa pensata. Ma come si fa a stare dietro a Byrne? Impossibile. Proviamo noi a chiederci qualcosa. Ha fatto tutto questo per farci vedere i nostri paesaggi personali in una maniera più colorata? Voleva farci pensare di più? Voleva solo farci divertire e stupirci, da buon provocatore, come sempre?

Per David i paesaggi sono sommersi dalle pubblicità che mimano la realtà, annullandone il valore etico.Tutto serve per darci più coraggio a prendere decisioni, anche se ci si crede liberi di sceglerle. Ma la realtà, come l'economia è diversa. Molto probabile, desiderava essere spiritoso, ma solo un pò, senza esagerazioni perchè ognuno ha i propri dilemmi. Per David il maggiore è avere ancora genitori anziani e quindi lasciarli stare nelle loro abitudini od abituarli a drastici cambiamenti? Altro dilemma importante per lui è vivere la vita sorvegliato e sotto protezione o libero e senza controllo?

Ma la sua risposta come in " Psicho Killer " non può essere altro che correre veloce, perchè lo psicopatico dopo il crimine deve avere una grande capacità di fuga, così noi la dobbiamo avere nel corso della nostra esistenza per provare tutto quello che ci aggrada nel limite del possibile, s'intende.

Chi è d'accordo, provi!

lunedì 11 ottobre 2010

ROCK MUSIC SPACE: ANTONIO ALBANESE

E' con immenso orgoglio e piacere, che mi permetto di raccontare l'intervista "a tutto tondo" con il comico Antonio Albanese. Chiamarlo comico è assolutamente limitativo, perchè Albanese oltre ad essere una persona estremamente colta e preparata, un attore di straordinaria comunicativa, regista di teatro e cinema, scrittore, e nei primi anni della sua  carriera , amato  dijey, è soprattutto, nel privato, una persona umile, limitatamente timida, educata e disponibile a qualsiasi confronto.

Se questa mia cronaca piacerà ai nostri sostenitori, è assolutamente doveroso ringraziare il sindaco di Imperia, Paolo Strescino, ( al settimo posto tra tutti i sindaci d'Italia), per la sua cortese disponibilità. E' rarissimo trovare una simile persona nell'ambito politico e sociale, con tanta educazione e noi  lo abbiamo nella realtà!

Ancora grazie Paolo e grazie a "Rock Music Space"!  Propongo una tessera onoraria al nostro sindaco!!!!


E veniamo all'evento...

Siamo lieti di avere in Imperia annualmente (questa è già la sesta edizione) il Festival Grock. Qualcuno dirà chi era costui? Molto semplice, il più grande clown del mondo, colui che ha trasformato quest'arte in musica, danza, equilibrismo e parodia. Grock era uno svizzero, il suo vero nome era Adrien Wettach, si innamorò di un'italiana (potenza del cuore) e volle stabilirsi, costruendo una sontuosa ed originale villa, in Imperia, quest'anno tornata al suo antico splendore e restaurata magnificamente dalla Provincia. L'originalità del tutto è stata, che negli anni passati i premi non venivano dati  in un teatro. Eppure ci ricordiamo nomi famosi come Brachetti, Larible, Paolo Rossi etc...

Ci voleva il nostro Antonio a volerlo ricevere in teatro con la partecipazione del pubblico e gli interventi dei suoi fans.Questo è amore per il proprio lavoro e rispetto per i fans e lo scambio tra spettatore ed attore è stato lo spettacolo nello spettacolo. Andare a "braccio", come si suol dire, non è semplice, ma tutto è filato via liscio come l'olio e le ore  a nostra disposizione, ci sono sembrate troppo poche. Ogni domanda era anche un pretesto per ricordarci i suoi personaggi, così arguti e così attuali. Chi non ricorda Cetto Laqualunque il nostro rappresentante politico, o Pier Piero il giardiniere di casa Berlusconi, o Frengo il dijey sciroccato, etc etc , ma le gags comiche si intrecciano sempre con commenti sagaci, con attimi di vita vissuta, con quell'armonia di movimento che lo rendono così espressivo nella presentazione di una camminata o gesto particolare, associata ad un rigo musicale seguito con un ritmo perfetto.

La motivazione del premio è stata molto giusta," un attore di solida formazione teatrale, che ha scolpito personaggi di teatro, cinema e televisione, personaggi indimenticabili intrisi di poesia, comicità,durezza ed anche ferocia. L'arte di Albanese interloquisce con la stralunata arte del clowns, ridonandoci la forza beffarda e spesso tragica  di questo personaggio.

" Arrivederci, caro Antonio, ancora buon compleanno e felice pesca con la mosca......  a presto rivederci , risentirci...ma mi raccomando " a presto"!


giovedì 7 ottobre 2010

"THIS MUST BE THE PLACE"

"This must be the place". Eh, si ci risiamo con David Byrne...avete capito che amo gli oggetti misteriosi ! Siamo arrivati circa a metà strada della sua musica, della soluzione dei sui quiz, della sua carriera etc etc...)ma poco potete sapere di lui. Questa è una certezza! Dovete ancora conoscere molto della sua persona , delle sue meravigliose collaborazioni, ma permettetemi di potere proporvelo come un piatto da gustare a poco a poco, magari non in ordine giusto, ma sempre estremamente accattivante.


Molto tempo fa vi avevo parlato di Byrne a Capri, per la presenza della sua canzone (sua e dei Talking Heads) "this must be the place" insieme al regista Paolo Sorrentino (per intenderci quel grande talento che ha realizzato "il Divo" sulla vita del senatore Andreotti). La canzone farà da sfondo alla realizzazione tutta italiana del film di Sorrentino, non chiedendo nessun soldo allo stato, rivendicando la cultura nazionale. E voilà ministro Bondi!


Il film è una caccia ai persecutori nazisti dell'ultima guerra, contornata da altri episodi radicati nella nostra Europa, il solito rapporto insoluto tra padre e figlio, il viaggio alla scoperta della prorpia identità, ad una vendetta che potrebbe anche essere una riconciliazione .Set rigorosamente blindato a tutti, giornalisti compresi, con il grande attore Sean Penn come protagonista ed altri di grosso calibro e cari ai fratelli Cohen.

Penn è Cheyenne, un ex punk che abita a Dublino, un Robert Smith dei Cure copiato paro paro. (Non sapete forse che Smith non guida la macchina e non possiede un cellulare?) Cheyenne dopo una telefonata concitata, deve partire per l'America perchè il padre sta morendo, ma teme l'aria e arriva troppo tardi in nave. Il padre non c'è più. Rimangono solo i suoi ricordi. Uno strano diario dove il genitore scampato al campo di concentramento di Auschwitz, non ha mai smesso di cercare il suo aguzzino, sua ragione di vita.Cheyenne dovrà continuare l'opera con poche ed irrisorie informazioni, solo munito di quello strano diario, parte per uno strano viaggio, una strana corsa che lo porterà alla vittoria nella ricerca. Ma a questo punto che fare ? Perdono o vendetta?

La stranezza di questo film è che Sorrentino non lo realizza in Italia, ma a New York, senza trovare obiezionidall'autore se non la barriera della lingua e la sua passione per i "Talking Heads " idoli della sua gioventù..

"This must be the place" è una scommessa e noi siamo pronti a scoprire come finirà.

Chi ha visto il primo materiale girato giura che sarà un capolavoro. Ma con queste premesse, come può essere diverso? A noi l'ardua sentenza!!!!!



David non finirà mai di stupirci!
In questo video si trasforma in simpatici personaggi per intervistare se stesso
.... strabigliante....



 "Stop Making Sense Original Trailer"
 un video davvero elettrizzante...



.....ancora il nostro uomo più creativo in una lunga intervista
(con traduzione a seguito)
"David Byrne on The Hour with George Stroumboulopoulos"




"David Byrne is one of the most creative all-around artists alive. In the early '70s, David formed the 'Talking Heads', which went on to become one of the most influential groups in music. They were anti-corporate, experimental and helped revolutionize music videos. In 2002, they were inducted into the Rock and Roll Hall of Fame. David's been honoured by the Grammy's, Golden Globes and has even won an Oscar for 'The Last Emperor' soundtrack. He's also an accomplished visual artist - turning an entire building into a giant musical instrument and designing a series of bike racks for New York City. These days, he's teamed up again with music whiz Brian Eno. They've put out a new album together called 'Everything That Happens Will Happen Today' Brian did the music, David the lyrics and voice. They're calling it gospel-folk-electronic."

(traduzione)
David Byrne è uno dei più creativi artisti a tutto tondo viventi.Nei primi anni '70, formò la band dei "Talking Heads"( teste parlanti), che diventò uno dei gruppi maggiormente influente nel campo musicale.Fu sempre anticonformista, sperimentatore ed aiutò a rivoluzionare i video musicali. Nel 2002 entrò a far parte dei grandi del "Rock and Roll Fame". David vinse il Grammy Golden Globe e così pure un Oscar per la colonna sonora dell'ultimo imperatore.E' un artista figurativo( diplomato in disegno ed archittettura), trasformò un intero edificio , in un gigantesco strumento musicale e disegnò una serie di forcelle per le biciclette a New York City.( lo vedremo in seguito nel proseguo della sua biografia....)In questo periodo è ritornato a far musica con Brian Eno con il nuovo album"Everything that happens will happen to.day"Brian fece la musica  e David le liriche e la voce.Esse possono essere definite  canzoni folk, gospel elettroniche



martedì 5 ottobre 2010

IL NOSTRO CARO ARCANGELO

Miei cari, desidero aggiungere qualche impressione presa da fonti ufficiali, sulla performance di Peter Gabriel il 26 settembre u.s.

I colleghi, già in precedenza vi  hanno ampiamente illustrato le sue performances, penso nel migliore dei modi. Io aggiungo però l'essenzialità di sapere qualche cosa sulla vita, il carattere, la forza e le debolezze del personaggio.
Per esperienza personale, debbo dire che aiuta moltissimo e con maggior cognizione di causa, a poter godere meglio le loro magie. Ho letto da molti critici musicali che Peter Gabriel non è più lo stesso, il rimpianto di non vederlo lanciarsi sul pubblico, la sua famosa batteria senza piatti annullata, i timbri che erano la sua principale caratteristica inesistenti...ma ragazzi miei, qui, siamo davanti ad un genio. Ed il genio si evolve, si trasforma, non può e non deve essere sempre uguale, altrimenti che genio sarebbe. Che poi si preferisca in un'altra maniera, questo è un fatto personale! Ma veniamo a Peter.

Vorrei aggiungere poco a quello già detto di Verona dagli articoli precedenti, ma riucire a far notare qualche cosa in più, dagli addetti diretti del sito di Gabriel. 30 anni fa Peter arrivò in Italia, un unico tour nel nostro paese.. Strana coincidenza era sempre settembre il 28 e toccò Genova e Torino, preceduto da una partecipazione a Venezia per la "gondola d'oro". nel casinò dove cantò "Games without frontiers", trasformando il live solo come lui sa fare e mai più eseguita nella stessa maniera.

Sulla scena la eseguì come al x-ray di oggi, deformando la sua visione  con maschere particolari (vedi primi Genesis).


L'altra notte, a Verona, c'era qualcosa di molto diverso, ma nello stesso tempo, se si riflette, era come una chiusura, il passo finale su di una strada fatta molto tempo prima. Solo un tocco di eyeliner, solo per le riprese in DVD (arriverà... abbiate pazienza), tutto quello che è rimasto dei costumi e delle maschere precedenti.

La scena principale era dominata (hyper tech visual) magnificamente dalle visioni del retropalco e dai laterali. In parole povere, ci si sentiva avvolti! Ma Peter ci stava di fronte. Solo. Neppure il conforto del piano, nascosto nel buio. Questo per me fu uno dei momenti più alti del concerto! La gestualità aiutava molto l'idea dei brani, ne  enfatizzava  il significato intimista, diverso dall'impatto delle performances precedenti. Naturalmente, le visioni che si ottenevano in questo concerto, erano diverse a seconda dell'angolazione dello sguardo dove uno era seduto, ma il livello della sinergia dell'Arcangelo era senza dubbio al 99,99% e la potenza del sogno era superiore alle altre bands che abbiamo visto, senza togliere nulla a nessuno.

Per il nostro intimo critico il concerto di Verona fu il migliore in assoluto. La voce inizale era flebile ( non troviamo la scusa del raffreddore...), a volte un sussurro, un respiro che veniva dal profondo, raggiungeva all'improvviso note alte, grida acute, come un vulcano in eruzione e mi sentivo pronta ad accogliere quella lava. Tutto era vicino alla massima perfezione. Ogni canzone aveva la sua giusta collocazione ed importanza, paura, timore, disperazione e speranza, felicità ed amore tutto si dipanava in emozione.


L'effetto principale di questo show era di ricordarci tante cose passate, impressioni, attimi fuggenti. E la calca ed i calderone di gente che vede e segue PG è, in Italia, il più numeroso del mondo. Si stringono le mani, ci si dice ciao, casualmente ci si abbraccia, si dividono ore di coda.....grazie ad ognuno che ho incontrato e la speranza è di incontrarci di nuovo sulla strada. Si percepisce che Peter ama l'Italia, che gode alla vista dell' Arena.


Il fotografo York Tyllier, aveva due cose da immortalare contemporaneamente. Lo show e l'arena e l'impresa è stata ardua , ma perfetta. Anche  lo strano ritardo di Peter per questioni di trucco, fu perdonato. Peter alla fine del tutto era stremato, ma rideva felice, orgoglioso dell'orchestra che ci assaliva, a volte nel buio....ma la luce era accecante quando l'Arena sembrava impazziva..

E' stato un miracolo per tutto lo staff....Peter ci ha regalato un'altra faccia del suo genio, non esiste un solo look, aspettiamoci altre sorprese per il futuro. Mi aggiungo anch'io ai ringraziamenti finali.


In questo caso grazie ad Intruder che sempre ha seguito Peter e grazie  a Richard Chappell....
Alla prossima! Ecco il caro Intruder!!!


"Simply amazing with always,
simply a great genius..... "
 
                  Nella
                         

PETER GABRIEL - LE FOTO DEL CONCERTO DI VERONA