venerdì 28 gennaio 2011

BILLY JOEL "THE PIANO MAN"

Quando, di solito, parlo di Billy Joel mi sembra di parlare, alla stragrande maggioranza della gente, di uno sconosciuto. O meglio conosciuto, non per il suo grande talento, ma per qualche spot pubblicitario che ospita la sua musica (Calzedonia...) o l'inizio di qualche soap opera (Sentieri...).

E' un po' limitativo in questi esempi, questo gran genio del piano, che ha scritto anche cd classici, con una tecnica strabiliante e con canzoni piene di fascino e di atmosfera. Forse la colpa sarà anche, che Billy, viene poco in Italia, molto spesso si esibisce negli Stati Uniti e poche volte in Europa( famoso fu il suo live in Leningrado e Mosca). Lo ricordiamo (forse) per un concerto di pochi anni fa (31 luglio del 2006) a Roma con Bryan Adams, fatto presso i Fori Imperiali e totalmente gratuito, ma con tutto il rispetto il giudizio tra i due è impari.

Billy (Martin William) Joel nasce nel 1949 proprio a New York, e questo marchio di autore prettamente statunitense, gli è sempre stato addosso, purtroppo. Iniziò, essendo amante del pianoforte, molto piccolo e suonò da ragazzino nei primi complessini amatoriali. Fu influenzato nelle prime composizioni da Bob Dylan, Beethoven, the Beatles, Ray Charles, Elton John. Ma proprio i Beatles sono stati la sua folgorazione e marcarono i primi passi della sua carriera.

Dette anche una svolta al suo virtuoso classicismo pianistico, pubblicando un album Heavy Metal, ma la scelta decadde molto presto. Cercò la sua strada pubblicando l'album "Cold Spring Harbour" uscito nel 1971, ma la cosa non ebbe affatto successo. Decise quindi di darsi al piano bar, dove già aveva suonato, e dove il suo talento veniva ampiamente riconosciuto sia dai propietari dei locali, sia dalle persone che lo ascoltavano. Non cantava con il suo nome, ma si faceva conoscere come Bill Martin, quasi a vergognarsi dei suoi trascorsi. Non sapeva che proprio il piano bar sarebbe stata la sua fortuna.

Infatti con l'album "Piano man" del 1973, si fa conoscere con canzoni come "Captain Jack", "Piano Man" etc.. ancora oggi molto conosciute ed arriva alla 27ma posizione delle classifiche statunitensi come album, al ventesimo posto come singolo (piano man) e ricevette il suo primo disco d'oro.

Tornato da Los Angeles a New York nel 1976 autoprodusse i suoi albums migliori con memorabili canzoni quali "NY state of Mind" e sempre accompagnato dalla fedelissima band che lo aiuterà nel suo progresso musicale. Fu uno dei pochi cantanti a tenere per tre sere consecutive, e tutte esaurite, una prestigiosa esibizione al "Carnegie Hall".

Nel 1977 arriva la sua meritata consacrazione con l'album "the Stranger", rimasterizzato nel 2009, con più di diecimila copie vendute, stabilendo un primato per la Columbia Record's superato solo da Bruce Springsteen con "Born in the Usa". Tutto questo gli portò a vincere vari grammy awards e il disco d'oro con la canzone "Just the way you are".

Il successo non lo abbandonò, seguirono "52 Street" primo in classifica e miglior voce dell'anno e Billy si poteva ritenere pronto per tournee tironfali, dove inserisce anche canzoni scritte nei primi anni da musicista.

Altro enorme successo lo si ha con l'album "An Innocent Man", altra nomination per migliore album e per la migliore performance pop -rock con la canzone " Uptown Girl", dedicato alla seconda moglie, la bellissima fotomodella Christie Brinkley.

Nel '85 partecipò ad eventi umanitari, come "USA for A frica", cantando la famosissima "We are the World" con le principali stars americane e mondiali, a favore della tragica carestia che si consumava in Etiopia. Ma la sua inesauribile vena musicale non si arresta.

Produce "The Bridge" dove vede il suo grande idolo Ray Charles cantare con lui. Prosegue nei sui successi produttivi , purtroppo fino allo scioglimento della storica band iniziale che lo aveva sempre accompagnato, ma questo non smorza il suo successo, anche se l'intesa con i primi musicisti fu sempre dichiarata inimitabile.

Nel 1993 Joel pubblica l'ultimo brano da solista "River of Dreams", al primo posto nella classifica di Billboard e, quasi ininterrottamente, Billy Joel si dedicò a portare la sua musica in tutto il mondo. Altro suo sogno realizzato è avere fatto un tour live con Elton John in Giappone, Australia etc etc Il suo nome è stato iscritto nella "Rock and Roll of Fame", introdotto proprio da Ray Charles nel 1999.

La sua vita privata non è stata così fortunata come la sua carriera. Si sposò prima con la sua manager Elisabeth Weber, poi con la supermodella Christie Brinkley sua più grande musa ispiratrice, e dalla quale ebbe la figlia Alexa.

Nel 2004 si è nuovamente risposato con la ventitreenne Katie Leemalgrado i suoi 54 anni suonati e benedetto dalla sua seconda ex moglie e figlia che furono le graziose damigelle d'onore alle nozze. Anche questo matrimonio fallisce, convincendoci che Joel come marito forse poteva avere qualche idea confusa!

Purtroppo nel 2009, l'unica figlia Alexa, per essere stata lasciata dal fidanzato tenta il suicidio con un'elevata dose di farmaci. Il papà sembra non voler demordere nel cercare fidanzate o compagne giovani. Dopo l'ultimo divorzio ed il dolore per la figlia, ritrova l'amore con la bancaria ventinovenne Alexis Roderick, che lo assiste nel periodo del suo forzato riposo per un'operazione all'anca. Nei ritagli di tempo, Billy è un amante delle moto, tanto da aprire un negozio per soddisfare questo suo hobby.

In questi ultimi giorni ha ottenuto un successo strepitoso con il suo concerto live al "Shea Stadium", ospitando insieme a lui Paul mac Carteney, Tony Bennet, John MayerJohn Mellecamp, Roger Daltrey, il famoso "Tommy" degli " Who".

Come potete constatare un instancabile nella vita privata e pubblica. Nel vederlo, pensavate a tanta energia nascosta? Forse se lo sentirete meglio, non avrete di che stupirvi.






martedì 25 gennaio 2011

ZIO BRUCE A MARASSI

 
Amici miei belli, è doveroso, anche se forse un po' obsoleto, che io scriva una cosetta ( per me un regalo immenso) sullo zio Bruce.

Un regalo ormai molto ma molto lontano, ma per me Ligure doc, indimenticabile nel tempo e nello spazio.

Era il lontano 11 giugno 1999 e, come per miracolo, l'ultima data della "Reunion Tour", dopo un periodo di distacco con la E Street Band, si fece proprio nella mia città, Genova. Già questa cosa è eccezionale, non tanto perchè a Genova non vengano mai fatti spettacoli, ma perchè l'arrivo di nomi internazionali è sempre molto scarso. Siamo tirchi? Non li paghiamo bene? Vi posso dire che questa è una delle tante dicerie.

Punto primo, ho visto genovesi in viaggio, che spendevano più di qualsiasi altro...e, ad essere ipercritica, forse diventano un po' parsimoniosi a casa loro. Può essere. Ma, "Grandi Eventi" è anche una perfetta macchina organizzatrice di eventi, ma non capisco perchè non farli! Abbiamo avuto concerti di Lou Reed, Lucio Dalla e Francesco De Gregori, Vasco Rossi, Joe Cocker, Pino Daniele, Claudio Baglioni, Luciano Ligabue etc etc.... per arrivare alla manifestazione, "Genova capitale di Europa" dove veramente i grandi nomi non si sono sprecati. Da Peter Gabriel, James Brownda BB King al mio adorato David Byrne. Quindi mi faccio una domanda, ma quando vogliamo possiamo, no?...Che peccato, peccato davvero! Ma, non svicoliamo e ritorniamo a Bruce.
  
Nessuno poteva credere che Genova avesse fatto questo colpaccio. Eravamo storditi, stravolti, stralunati, emozionati, sorpresi, in una sola parola felici! I parcheggi in Genova, non sono dei più facili a trovarsi, ma noi eravamo pronti a tutto, a fare chilometri e chilometri a piedi, per arrivare allo stadio di Marassi (che compie oggi i 1001 anni di vita!)che ci appariva come un posto incantato. Le strade erano invase da gente di ogni età e di ogni nazionalità, molto comune per i concerti che si vedono in tutte le capitali Europee, e le principali città italiane, un po' meno consueto in una Genova.

Ora avrò anche le critiche dei liguri( eppure anch'io lo sono) che mi tacceranno di provincialismo, ma in fondo una marea così, siamo sinceri non si era mai vista. L'atmosfera, per chi è abituato ad assistere ad un concerto del Boss, è quella di sempre. Non ci sono gruppi staccati, o fazioni scostanti, ma come magia, siamo tutti nella serie del "volemose bene", direbbero i Romani, sempre e comunque "blood sisters e blood brothers". Si usa persino la parola "scusa" nelle code, si instaurano conversazioni a distanza con i più disparati soggetti. Siamo tutti buoni, tutti simpatici, siamo i figli, parenti, amici, amanti,cugini, zii, mamme , nonne di Springsteen. E credete, questa è una sensazione unica. Tutto questo prima di entrare nello stadio, figuratevi a concerto iniziato. C'era un gioia nell'aria che si toccava materialmente. Erano tornati insieme!!!. Ma capite quanto era importante che Bruce e la sua band fossero di nuovo uniti? Per noi un regalo ineguagliabile.....

Ricordo solo di avere avuto vicino a me, tre gentili signore, non propriamente ragazze, che hanno tirato fuori una grinta pazzesca al primo apparire del Nostro. Eravamo molto vicine a lui e lo vedemmo già prima del concerto. Il finimondo! Non so perchè, le tre donzelle (peraltro simpaticissime e di Sestri Levante) andarono avanti per tutto il tempo con "te quiero mucho" e "solo tu sei un macho", ballando e partecipando come tutti e tutto, a questa grande festa.

Ricordo un gruppo di bancari, arrivati in ritardo, che ad ogni canzone del Boss, chiamavano casa al cellulare per condividere questa meraviglia con i famigliari più cari. Ricordo la battuta finale di uno di questi signori, che, a concerto chiuso si alzò di scatto e con inflessione dialettale prettamente ligure disse "Però 'sto garçon u se sta fando!"(tradotto liberamente, ma perde di colore..però questo ragazzo si sta facendo!).

Ricordo l'emozione così vivida e pura, nel vedere sul palco a sorpresa e per la prima volta nella storia, mamma Adele con la zia di Bruce, allora molto più giovani ed i due primi bimbi di Bruce piccini, Evan James e Jessica Rae, deliziarci con una tarantella napoletana, provvisti di tamburello, mentre i bambini scappavano da tutte le parti del palco. Una serata memorabile!

Eppure Bruce, purtroppo qualcosa non ci perdonò. Egli , sempre così schivo con la famiglia, se pur disponibile, ci aveva messo a portata di mano tutto quello che possedeva di più caro. Forse noi non lo abbiamo ripagato abbastanza , chissà.... Il nostro stupore, è vero, all'entrata di così tanta famiglia, ci ammutolì, perchè non eravamo certo abituati e restammo un attimo sconcertati e sorpresi. Zio Bruce forse questo non lo capì, e un pochino di delusione si insinuò nella sua persona. Questo secondo voci di corridoio. Ma la realtà fu ed è rimasta, che il nostro caro zio Bruce non venne più a tener concerti a Genova!





domenica 23 gennaio 2011

PILLOLIA DELLA SERA: FULL MOON CLUB


Miei carisssimi amici che seguono questo blog ed anche chi non lo segue, ma ci promette lo seguirà .... ecco l'ultimo urlo della sera. Peter Gabriel, preso un po' di tempo dopo il memorabile concerto di Verona, ritorna con il suo "Scratch my back tour" all' Hammersmith Apollo a Londra.

Una particolarità del nostro Arcangelo, e la sua lentezza, la sua pigrizia, il prendersi spazi tra una performance e l'altra, ed è anche per questo, che nessuno dispera nel rivederlo ancora in Italia.

Chi, per festeggiare in ritardo San Valentino ed innamorato di Gabriel, volesse prendere tre piccioni con una fava, vedere Londra, l'Hammermisth theatre ed il nostro Peter, può farlo il 23 ed il 24 di marzo prossimo venturo. Queste date sono state aggiunte per permettere di filmare il concerto "New Blood" in 3D e dare la possibilità di acquistare già i biglietti con un certo anticipo sul sito di Gabriel stesso. I biglietti sono già stati messi in vendita dal 9 di gennaio u.s., e potete trovare anche la combinazione concerto + hotel, quindi a buon intenditor.....

E' inutile ricordarvi la particolarità di questo tour, dove il nostro "eroe" si esibisce senza percussioni, senza batteria e senza chitarre, tre cose che avevano fortemente influenzato le precedenti produzioni di Gabriel. L'ultima data del "New Blood tour" fu il 2 ottobre a Colonia ed i giornali parlarono come del miglior concerto che Peter avesse mai fatto. Niente da dire sulla felicità dell'autore che parte sempre timido sulle sue performance, pur conoscendo le sue grandi doti.

Il primo ottobre fu a Mannheim, soddisfacente show soprattutto da un punto di vista tecnico, per un brillante sistema sonoro. La folla si manifestò più rumorosa del previsto per l'entusiasmo che riportò nel vedere questa trasformazione musicale, ma nulla disturbò il dovuto successo. Il 30 settembre, a Zurigo, una esibizione molto simile al concerto veronese, dove si celebrò anche il compleanno della violoncellista Caroline Lavelle ed il fidanzamento della suonatrice di viola Rachel Robson, festeggiata con la canzone "In Your Eyes". Tutto questo ci porta poi nella nostra Verona e il trionfale concerto che ne seguì, e di questo abbiamo già ampiamente dedicato vari articoli e foto sul blog....
  
A chi fosse veramente interessato a vedere le magnifiche foto di tutti questi concerti,può liberamente visitare il sito Peter Gabriel, e cliccare su "Lunatic's tour Photos". Sappiamo che Gabriel ha una maniacale predilezione per le varie foto che gli vengono fatte sia per i concerti, sia per le copertine di dischi e spesso, di persona desidera scegliere quale istantanea pubblicare e quale no. Vale la pena di cercarle, sono dei veri e propri piccoli capolavori.

Potete anche godere sul sito specifico, gli auguri di Peter per il nuovo anno. Infatti egli è solito fare un piccolo video per ogni mese dell'anno, ed informare così direttamente i suoi fans sulle sue novità ed a volte anche su cose più strettamente private.

Provare , per credere!!!









martedì 18 gennaio 2011

Rapid Eye Movement

Eccoci qui miei cari, si ... finalmente i "Rem" sono tornati! Non sono in grado di fare una classifica, ma penso questa sia una band che metta un po' tutti d'accordo. In parole povere, piace a tutti. Sbaglio? Penso proprio di no!
E' notizia odierna che si apprestino a pubblicare il loro nuovo lavoro, intitolato "Collapse into now" (mai titolo più appropriato ai tempi d'oggi.......) entro il 7 marzo e ci fanno la promessa di farci risentire il loro suono di sempre, il suono classicheggiante che li ha resi famosi. Tutto questo per parola di Peter Buck, il chitarrista.
Anzi Peter si sbilancia ancora più in là dicendo di sentire per la prima volta il disco veramente riuscito come desiderava, perchè ogni canzone gira nel modo giusto ed il disco suona classico come piace a lui.

Nel nuovo prodotto ci saranno ospiti di qualità, come Patti Smith, Eddie Veddere Peaches Geldof, la trasgressiva figlia del famoso Bob creatore del "Live Aid". Prima dell'uscita del nuovo album, ci regaleranno l'anteprima del singolo "Discoverer", disponibile sul sito Remhq.com. Chi vuole cercarlo e riesce a trovarlo, sarà deliziato dalla musica in anteprima.

Per i più curiosi, vi tratteggio la tracklist: Discoverer, All the best, Uberlin,Oh my heart, It happened to day( feat. Eddie Vedder),Everyday is yours to win,Mine smell like honey, 8 Walk it back, Alligator, aviator,autopilot antimatter (feat. Peaches e Lenny Kaye, già chitarrista di Patti Smith),That someone is you, Me , Marlon Brando, Marlon Brando and I, Blue (feat. Patti Smith.

Parlare dei Rem, a volte mi sembra quasi superfluo, perchè penso tutti debbano conoscerli, ma diligentemente ed a volo di gabbiano, qualche noticina devo darvela.

Inserirli in un genere ben preciso è impensabile, chiamiamoli Indie, Alternative, Pop, non si arriverebbe mai ad una definizione esatta. Sono musicisti americani, uniti assieme come band" Rem "nel 1980, e proprio dal nome nascono varie leggende, la più esatta comunque considerando propio il carattere della loro musica, è quella derivante dalla parola " Sogno".

Infatti, si sa, che la fase Rem del sonno, è la più prolifica di sogni e, di solito, quella che si ricorda meglio, dove inconsciamnte i nostri occhi chiusi, battono rapidamente contro le palpebre.

L'influenza musicale dei Rem è stata immensa, non solo negli Usa, ma in tutto il mondo. Prediligono essere catalogati, come Rock Alternativo, e continuano a proclamare essenziale l'uso, a volte parossistico, delle chitarre. Chissà perchè quasi tutti i gruppi musicali si conoscono ai tempi della scuola, ed anche loro non fanno eccezione, Michael Stipe, Peter Buck, Mike Mills (bassista)e Bill Berry (batterista).

L'inizio della loro carriera fu molto carino, perchè la loro prima esibizione storica fu al compleanno di una loro amica Katleen di Athens in Georgia. Da qui la spinta per le loro esibizioni e le caratteristiche del gruppo. Stipe lavorò sodo sui suoi testi criptici, Buck sugli arpeggi alla chitarra, fino ad essere paragonati agli Who prima maniera, ma con caratteristiche più indecifrabili, considerando sempre le liriche delle canzoni.

Grande clamore fu il rifiuto della band di registrare con la RCA records a favore della I.R.S.e attraverso l'enfasi del produttore Stephen Hague, la maggioranza delle recensioni lodava l'aura di mistero che aleggiava nelle loro melodie. Uno dei loro maggiori successi fu il disco " Murmur", anche se la realizzazione di quest'ultimo fu oggetto di litigi e divisioni con produttori e case discografiche, per la testardaggine di Stipe che non desiderava inserire assoli di chitarra e presenza di sintetizzatori. Non ebbe un grande successo di vendita, ma le maggiori riviste musicali, lo paragonarono ad un album storico, come " Thriller".

Erano pronti a conquistare il mondo, erano preparati a farsi conoscere dall'Europa, anche se possiamo dire che il loro successo sia stato veramente opera dei componenti della band e della loro bravura, perchè i loro prodotti di supporto, come la distribuzione, produssero risultati scadentissimi. Tentarono di fare un cambio di direzione con il loro terzo album, creato in Inghilterra. Ma la magnifica Albione, non fece bene alla band, tanto che si parlò di un probabile scioglimento. Questa negatività e cupezza, portò al risultato di "Fables of Reconstruction", pensando a favole antiche narrate mitologicamente vicino al fuoco, ma purtroppo, come si suol dire il gande botto stentava ad arrivare. Altre produzioni, altri tentativi, ma la musica dei Rem, a parte i fans sfegatati, non riusciva ad entrare nelle principali emittenti radiofoniche.
Ed ecco miracolo dei miracoli, arrivare il boom con "Out of time", un successo incredibile con "Loose of my religion"( primo posto nelle classifiche mondiali e vendite stratosferiche). Si era ormai in scivolata libera, ecco arrivare "Monster", "Automatic for the people" dedicato a River Phoenix, amico di Stipe e morto di overdose.

Intoppi di carriera, i Rem ne hanno avuti partecchi, forse considerando i meriti degli artisti, potevano correre ancora più spediti ... Bill Berry colpito da aneurisma, Mike Mills operato all'intestino, operazione di ernia per Michael Stipe, ma a volte dove c'è il dramma arrivano gli aiuti veri, dati dagli amici veri, come il supporto alle loro esibizioni dei Blur,Oasis, Radioheadetc etc.

L'uscita di Bill Berry dal gruppo, fu una nuova triste esperienza, ma per uno che va, cento ne arrivano e così fu. Il successo di questo gruppo non si è fermato, successo fatto di partecipazioni a colonne sonore importanti come Vanilla Sky, a manifestazioni di protesta governative soprattutoo contro la guerra, si alternano a riunioni improvvise, pubblicano molti "the Best..", alcuni live importanti ed ancora oggi possiamo sentire la timidezza di Stipe vissuto in una famiglia dell'upperclass, unita alla ruvidità di Buck al lavoro già quattordicenne.

Le note di questo gruppo così particolare, sono certa non ci abbandonerà molto presto. Siamo tutti pronti in attesa del nuovo lavoro, abbiamo bisogno del loro mood , non è così miei cari?










venerdì 14 gennaio 2011

JOAN BAEZ, LA "PASIONARIA" DAGLI OCCHI COLOR DI FOGLIA .....

Guardare dritto negli occhi Joan Baez, è una delle cose più emozionanti che vi possa capitare. Questa dolce "fanciulla" di 70 primavere ci incanta con i suoi occhi così dolci, proprio color di foglia, come il nostro buon Faber avrebbe detto. Questa folksinger che Morandi vorrebbe al prossimo Festival di Sanremo, e mai non avrà. (Almeno credo e spero, perchè non mi sembra il luogo adatto per questa grande attivista politica, senza togliere nulla alla manifestazione canora....)


La sua dolcezza rivela una vena di tristezza e non certo a torto, quando oggi vale più un messaggio di Lady Gagache una lotta sociale contro i mali del mondo. Malgrado questa venatura triste, malgrado la sua ammissione di non essere mai stata particolarmente felice, non rinnega gli eventi e gli aspetti di questa sua vita, che sono stati come un sogno. Malgrado la settantina, non ha mai rinunciato all'impegno civile, lei la "Madonna "del folk, come era chiamata negli anni sessanta.

Si può essere ancora un attivista con le canzoni? Un recente sondaggio ha dato risposta negativa, il mix protesta e musica non interessa nessuno. Eppure ci sono i "Radiohead" o gli "ArticMonkey" che potrebbero fare qualcosa a tal proposito, ma non lo fanno..... L'unione tra idee e musica è saltata, salvo rare eccezioni come per esempio Neil Young e pochi altri.

Ma "questi pochi altri" descrivono un mondo nuovo, come vorrebbero o come dovrebbe essere, non il mondo di ieri. Quindi ci chiediamo, perchè a Sanremo è stata scelta una canzone di Joan Baez intitolata "Here's to you" con musica di Morricone e parole della folksinger, dedicata a Sacco e Vanzetti?

Lasciamo senza risposta questa domanda e chiediamoci per quanto tempo l'abbiamo persa sul piano discografico, perchè di lei vent'anni fa non si voleva più sentire parlare. La Baez stessa ci rivela, che se potesse lanciare le sue nuove produzioni musicali, con un altro nome, avrebbe senz'altro molto più successo. Delusioni la Baez ne ha avute molte, fin dalla sua lontanissima esibizione nel 1959 al Newport Folk Festival, delusioni anche per le sue battaglie personali e delusioni per la sua testardaggine ad essere sempre indipendente. Tutto pagato sulla propria pelle.
La sua famiglia è di origini messicane e scozzesi. Suo padre è un fisico noto, la madre il perno della casa per lei e le tre sorelle. Joan si innamora a sedici anni delle idee di Martin Luther King, la piccola virginiana cantante in un club di Boston, diventa il simbolo di una nuova gioventù. Il cuore scioglie ogni ostacolo, almeno in apparenza, esiste la fede incrollabile dell'ideale, e di conseguenza la scia pacifista dei grandi visionari come Pete Seeger.

La ricordiamo molto per la sua love story con il "poet" per eccellenza Bob Dylan più giovane di lei e molto meno noto all'epoca. Si narra che la Baez stessa dette una giacca al ragazzo per una delle sue prime esibizioni, non avendo nulla di decente da indossare.

Era il 1963 e la loro relazione e sodalizio musicale andò avanti per parecchio tempo, anche se Joan sposò nel 1969 David Harrisesponente del movimento pacifista ed imprigionato per renitenza alla leva.

Divorziarono nel 1973, dopo la nascita dell'unico figlio, anche lui appassionato di musica country. Il grande amore per Dylan finisce, bisogna dare delle colpe giustificative e si opta per il rifiuto di quest'ultimo a seguirla nelle sue battaglie per la giustizia sociale. Vero o non vero , questo è, anche se si è più propensi a credere al distacco di Bob per ragioni sentimentali.

 
Forse è uno dei pochi cantanti dove potete trovare su internet la voce "donne di Bob". Se siete fans di quest'ultimo, come lo sono io, fatelo, troverete delle belle sorprese! Certo Joan non si ferma per questa lacerazione, va a Washington sullo stesso palco di King per la campagna "Ho fatto quel Sogno". Non vi viene in mente un pochino lo zio Bruce? Va a Woodstock, dove tutti sono convinti di essere veri rivoluzionari per poi restarne amaramente delusi,va ad Hanoi durante i bombardamenti americani, ma dall'altra parte, dove lei stessa ammette di aver provato il vero terrore.

Verrà criticata dalla destra americana per aver preso parte ad una missione non patriottica e dalla sinistra per essere stata consenziente al regime comunista ed aver calpestato i diritti civili. Si ribella sempre più debolmente alla ribellione sudista contro lo strapotere e la ricchezza nordista.

Di Joan Baez si può dire tutto e di più, l'unica cosa che bisogna ammettere è che lei ha conosciuto la politica, anche e sopratutto quella sporca, a differenza della sua anima che è sempre stata candida. Preferisco finire questa mia pillola in questo modo, senza intrusioni biografiche specifiche dell'artista che sono state numerosissime e forse molto di più. Non ha mai smesso di fare varie compartecipazioni con quasi tutti gli artisti da ogni parte del mondo, anche in Italia, per citarne uno Vinicio Capossela a Venezia per"Emergency".

Sono certa che i suoi occhi color di foglia sapranno vedere e raccontarci ancora molte cose, per chi ha la sensibilità di raccoglierle.







mercoledì 12 gennaio 2011

I NUOVI GENITORI

Miei cari amici vicini e lontani, diceva un noto presentatore alquanto datato, e per l'esattezza Nunzio Filogamo, eccomi ancora a Voi, per una notiziola pillolata, non di poco conto.

Tutti noi sappiamo che il cantante Elton John, ed il suo maritino, il regista canadese David Furnish,sono diventati genitori di Zachary (purtroppo non abbiamo ancora immagini da fornirvi), comprando, s'intende un utero in affitto. Sembrerebbe che, quanto prima, vogliano dare anche una sorellina al piccolino od un fratellino, poco importa. In breve, Zachary non sarà figlio unico.


Lungi da me fare del falso moralismo sulle coppie omossessuali, non è questa l'intenzione, e tanto meno asserire che due uomini o due donne, siano migliori o peggiori come genitori di una coppia eterosessuale, non è questo il mio compito, nè la sede giusta. Riporto per dovere di cronaca, che la rete britannica BBC è sul banco degli imputati ed ha affidato ad un fondamentalista cristiano, la gestione della notizia della nascita del piccolo Zachary.

Tutto questo baillame perchè? Perchè la suddetta BBC è stata accusata di omofobia. I gay sono scesi in guerra vantando i loro diritti e la rivolta è guidata dal gruppo dei Pink News, un importante sito web sugli omosessuali, minacciando proprio la BBC di non pagare il canone. Se lo facessimo anche noi di quando in quando, non sarebbe male, in fondo motivi ne avremmo a bizzeffe..... La BBC, in un suo programma "News at six" presentato da un certo Stephen Greenha così commentato la notizia: "I soldi a questo mondo possono comprare tutto. Un bimbo ha bisogno di una madre, ma in questo caso, un puro atto egoistico, ha privato il piccolo di una madre e del suo amore". Vogliamo dare una spolveratina al nostro Reginald Kenneth Dwight?


Elton nacque nel 1947 a Pinner un paesino inglese. E' uno dei più celebrati artisti rock inglesi, diffondendo il vero e proprio piano rock a livello pop music. Strano giro di parole, ma è così!! Quaranta anni di carriera, inserito nella Rock and Roll of Fame, si considera uno dei compositori più prolifici di questi nostri anni. Cavaliere dell'impero Britannico per merito della Regina Elisabetta per i servizi resi alla cultura inglese, membro onorario della Accademia di musica di Londra, privilegio concesso solo a pochi compositori classici. La principale rivista di musica Rolling Stones lo ha inserito al 49° posto tra i migliori artisti, la rivista Billboard lo ha considerato al terzo posto tra i cento artisti più importanto del secolo. Esagerazioni? Non voglio essere ipercritica, ma forse un pochino si ... e vogliate scusare questa mia intrusione non appropiata! Il baronetto, pechè Elton così è diventato, ha migliaia di canzoni da essere ricordate, citiamo "Your Song", "Rocket Man", "Candle in the wind" per lady Diana,"Crocodile rock" etc etc......... Ricordiamo i vari premi, dischi di platino, grammy, colaborazioni da film e via dicendo.

Il nostro baronetto Elton vive la sua infanzia più con i nonni che con i genitori, avendo un pessimo rapporto con il padre. Tutti e due i genitori, però, gli trasmettono l'amore per la musica, soprattutto lo influenza molto la voce di Elvis Presley. L'innata capacità per lo studio del pianoforte lo porta a conseguire risultati più che positivi nel campo musicale, la sua innata capacità anche a suonare ad orecchio e riprodurre fedelmente brani molto complessi, gli fanno ottenere la nomina di "studente modello del conservatorio". Il divorzio della madre ed il suo nuovo matrimonio, lo spingono a dedicarsi più seriamente alla musica, aiutato anche dalla presenza amorevole del patrigno. Lavora in un negozio di musica, che alterna con piccli concerti di fine settimana nei vari pubs del luogo. Incomincia la creazione di nuovi gruppi, pronti a girare come supporto a musicisti più noti in Inghilterra, ma Elton è pronto per volare da solo.

La sua fortuna si chiama Bernie Taupin, sodalizio longevo così come il loro lungo rapporto di amicizia. Tutto ormai è in discesa per il giovane Elton, il mondo è ai suoi piedi, il successo arriva, le sue caratteristiche ne sono enfatizzate dal suo abbigliamento stravagante. Le critiche incominciano a fioccare, accusandolo di dare più spazio al glam-look che ai brani, ma John ha sempre detto che non sarebbe stato realmente se stesso senza queste metamorfosi, uniti all'ambiguità sessuale. Tra partecipazioni con altri grandi stars della musica, collaborazioni con gruppi, concerti benefici, la carriera di Elton John, pur costellata di picchi altissimi, a volte cadde nel silenzio più buio. Ma seppe prontamente risorgere più forte di prima e i suoi fans crebbero ancora più numerosi, proclamando i suoi concerti i più cari dal punto di vista badget economico, ma quelli maggiormente seguiti.
Pur avendo un strano stile sul palco e chiaramente richiamandoci alla bisessualità, le chiaccchere sulla sua vita privata sono molto scarse. La sua serata ideale è stare con il suo partenr a mangiare sandwch in casa e guardare la tv, forse in contrapposizione ai mega party faraonici, che poi, i due non si negano. Ci sarebbe da raccontare un libro breve come la Bibbia su questo strano personaggio, ma una lieve spolveratina, l'abbiamo data, tanto per capirci.

Agli ammiratori regalo qualche sua emozione musicale, che spero per Voi resti tale ed dun ottimo ascolto.












Elton John - Rocket Man
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